Olio e olivi: come combattere la mosca dell’olivo
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Olio e olivi: come combattere la mosca dell’olivo

9 Luglio 2020

Il nome scientifico è Bactrocera oleae ma tutti la conosciamo più semplicemente come mosca dell’olivo o mosca olearia. Si tratta di un insetto carpofago. Una specie che attacca la pianta per nutrirsi dei frutti, compromettendone irrimediabilmente il raccolto. Noi di Polsinelli vi spieghiamo come combattere la mosca dell’olivo.

La mosca olearia è forse il parassita più pericoloso per gli olivi. Agire tempestivamente è fondamentale per scongiurare gravi perdite al raccolto e salvaguardare la propria produzione.

Quando colpisce e che danni genera

Gli attacchi più frequenti della mosca dell’olivo avvengono nel periodo che va tra la fine di luglio e l’inizio dell’autunno. Quando le olive hanno più consistenza e le condizioni climatiche come maggiore umidità e temperatura più mite sono maggiormente favorevoli all’insetto.

Ecco cosa accade. Le femmine adulte perforano le olive per depositare le uova da cui prendono vita le larve che si nutrono della polpa.

Oltre alla perdita di parte o di tutto il frutto, la perforazione delle olive facilita l’intrusione di microrganismi  che possono far marcire l’oliva e portare ad una cascola precoce. Inoltre, la mosca olearia può anche trasmettere la “rogna dell’olivo”, una malattia batterica molto insidiosa.

In ogni caso, il solo danneggiamento delle olive causato dall’insetto equivale a un olio di scarsa qualità, molto acido e dalle pessime proprietà organolettiche.

La mosca olearia è forse il parassita più pericoloso per gli olivi e agire tempestivamente è fondamentale.

Come combattere la mosca dell’olivo 

Prima di tutto è necessario rilevare e monitorare la presenza della mosca olearia nell’oliveto, in modo da stabilire le modalità d’intervento.

Per farlo si utilizzano trappole cromotropiche gialle: si tratta di trappole adesive attivate tramite un feromone particolare che attirano l’insetto e lo intrappolano sulla sua superficie. Per il monitoraggio è sufficiente piazzarne 2 o 3 per ettaro, mentre per la cattura massiva è necessaria una trappola per pianta, che andrà posizionata sull’olivo a un’altezza di circa 2 metri.

Le trappole sono un metodo valido ma non sufficiente perché è necessario intervenire contemporaneamente con agenti chimici o biologici per eliminare anche le larve all’interno delle olive.

Prodotti chimici fosforganici endoterapici come Diazionone, Dimetoato o Azadiractina sono molto efficaci, bisogna però rispettare i tempi di sicurezza indicati per il loro utilizzo.

Insetticidi biologici come lo Spinosad, invece, hanno il pregio di essere altamente selettivi nei confronti del dannoso fitofago preservando gli insetti utili al mantenimento della biodiversità dell’oliveto. Tra cui i predatori naturali della mosca olearia. L’unico difetto di questa soluzione è che elimina esclusivamente gli esemplari adulti.

Un altro modo di affrontare la situazione è con repellenti e antideponenti come il caolino. Una polvere d’argilla che crea una pellicola sull’oliva e la rende inospitale. Il prodotto non è tossico per la pianta è può essere facilmente lavato prima della molitura. Altre sostanze utilizzabili sono il silicato di sodio e lo zolfo.

Noi di Polsinelli consigliamo di valutare tempestivamente il rischio di infestazione e agire con molta cura, affidandosi sempre alla consulenza di un esperto e seguendo le istruzioni dei prodotti per la garanzia della vostra produzione di olio e per la vostra salute.

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