Oggi vi parliamo di come raccogliere buoni frutti: i consigli per la vendemmia ben riuscita. “Il vino buono nasce in vigna” recita un vecchio detto. E la vendemmia è proprio il momento in cui si tirano le fila di un anno di lavoro. Il periodo della raccolta delle uve è sempre stato ammantato da un fascino rituale fin dai tempi degli Antichi Romani. L’uva raccolta e trasportata in cantina: un processo che si ripete immutato da secoli e che oggi si avvale dei più moderni strumenti di lavoro.
In termini assolutamente generali possiamo dire che l’uva viene vendemmiata quando ha raggiunto un buon equilibrio tra acidi e zuccheri.
Scegliere il giorno in cui dare inizio alla vendemmia non è un’operazione automatica: dipende dal clima, dal terroir, dalla pozione geografica dei terreni, dai vitigni e – non ultimo – dall’andamento dell’annata. In termini assolutamente generali possiamo dire che l’uva viene vendemmiata quando ha raggiunto un buon equilibrio tra acidi e zuccheri, in modo da ottenere vini non troppo squilibrati verso l’una o l’altra direzione. Periodo che in Italia cade tra agosto e ottobre, a seconda dei fattori prima menzionati. Scelta la data, ci si procurano scarpe resistenti, guanti protettivi e forbici per vigna. Noi di Polsinelli siamo pronti a raccogliere i grappoli! Non senza aver preso i dovuti accorgimenti. Continuiamo a raccontarvi come raccogliere buoni frutti: i consigli per una vendemmia ben riuscita.
Anzitutto meglio evitare di raccogliere uva bagnata da pioggia o da rugiada. Il mosto che si otterrebbe risulterebbe più diluito. Rischieremmo inoltre lo sviluppo di muffe indesiderate. Inoltre è meglio non raccogliere le uve nelle ore più calde della giornata perché si potrebbe generare una fermentazione anticipata degli acini dovuta proprio alle alte temperature. Nel caso della vendemmia manuale anche le forbici hanno la loro importanza: la lama curva e in acciaio temperato, insieme all’impugnatura ergonomica preferibilmente in alluminio, servono a garantire un taglio netto e preciso che evita sia di rovinare il grappolo, sia sforzi inutili al vendemmiatore. L’acino in cantina deve essere trasportato perfettamente integro, senza subire lo schiacciamento dovuto a pesi eccessivi. Per tale motivo, utilizzare contenitori traforati e ventilati garantisce una circolazione adatta dell’aria, che col suo effetto asciuga anche l’umidità.
La vendemmia, intesa nel suo significato originario di lavoro in vigna, finisce qui. Immediatamente dopo il trasporto delle uve in cantina comincia la fase di diraspatura, pigiatura e pressatura delle uve – da cui il mosto – per poi proseguire con l’ampio periodo della vinificazione. Processi di cui parleremo nel nostro prossimo articolo dedicato al mondo dell’enologia.
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